Nel 1990, un gruppo di sei persone tra cui scienziati ed esploratori completò la Spedizione internazionale trans-antartica (International Trans-Antarctica Expedition, o TAE), un viaggio di sette mesi che mirava a portare l'attenzione internazionale sull'imminente rinegoziazione del Trattato Antartico, che minacciava la continuazione delle restrizioni allo sfruttamento dei minerali al polo sud.
Per diffondere il messaggio, l’esperto di spedizioni e avventuriero statunitense Will Steger si circondò di scienziati provenienti da Francia, Regno Unito, Unione Sovietica, Cina e Giappone. Durante il viaggio, che li portò in territori poco esplorati, raccolsero campioni di neve per poter analizzare l'effetto del cambiamento climatico. Più di 6000 km e 220 giorni dopo, il team raggiunse il suo obiettivo.
The North Face Trans-Antartica Expedition
The North Face rivisita una spedizione come nessun’altra prima d’allora che cambiò il concetto di design per le condizioni estreme.






Ma attraversare il territorio antartico da una parte all'altra fu solo la prima parte del viaggio. Ogni membro della spedizione si riunì con i leader dei rispettivi paesi, e vennero creati sia programmi televisivi speciali sia mostre itineranti che mostravano gli effetti del cambiamento climatico nei territori del sud. Per molti fu il primo approccio al problema reale.
La spedizione sopportò temperature fino a -50º e venti di 70 km/h. L'obbligo di seguire un percorso stabilito significava, inoltre, essere costantemente in movimento. The North Face sfruttò l'avventura per disegnare capi che potessero resistere a condizioni mai viste prima: progettò maniche articolate che collocavano le braccia nella posizione giusta per camminare, creò nuove vestibilità e materiali, e scelse colori che miglioravano la visibilità in condizioni estreme. La toppa della spedizione e le bandiere delle nazioni partecipanti erano gli elementi visivi attraverso i quali chiunque poteva identificare gli indumenti, divenuti parte della storia. Erano anche un simbolo di coesione e lavoro di squadra, anche se lo stesso Stegger scherzava sul fatto che la ragione principale per cui erano rimasti uniti era che non parlavano la stessa lingua.








Trent'anni dopo, spedizioni come la TAE sono ancora valide per aumentare la consapevolezza del cambiamento climatico e la necessità di collaborazione tra le nazioni per risolvere un problema che ci riguarda tutti.
La riedizione del parka Trans-Antarctica Expedition porta le idee di lavoro di squadra e speranza della filosofia originale in un ambiente urbano moderno. Dotato di imbottitura in piuma d'oca da 700 Cuin proveniente da fonti responsabili e realizzato in nylon riciclato, questo capo conserva le stesse forme e caratteristiche del primo modello. Solo due delle bandiere originali non sono state incluse: quella dell’Unione Sovietica, sostituita per la bandiera russa, e quella della Cina, la cui legislazione ne impedisce l’utilizzo in contesti commerciali.
A completare la collezione vi sono altri capi ispirati alla spedizione trans-antartica e un breve filmato che ricorda il ruolo di The North Face nell'avventura.
Testo: Kike Marina
Foto: The North Face