SVD Voices: Nel mondo di Laura Prim

Sensibile, divertente e attivista. Laura Prim: 36 anni (quasi 37).

Direttrice creativa e artistica, oltre che fotografa, ci fa entrare nel suo universo e nel suo lavoro ricco di emozioni.

 

Di dove sei e dove vivi ora?

Sono nata a Barcellona e vivo tra le Isole Baleari e la mia città natale.

 

Che tipo di emozioni ed esperienze influenzano il tuo lavoro?

Succede qualcosa di incredibile con il mio lavoro: mi connette profondamente con la parte più sensibile e intuitiva. Sento che nell'arte tutto è possibile e questo mi fa navigare tra le mie emozioni e i miei pensieri. 

Mi ispirano molto l'amore, la calma, l'empatia e la tristezza.

La tristezza, ad ogni modo, è un motore di cambiamento in termini di attivismo. Sono vegana e poter trasmettere in modo artistico i sentimenti che provo nei confronti di questo tema, e magari riuscire a sensibilizzare le persone, mi emoziona molto.

Trovarsi e vivere in un luogo circondato dalla natura è sempre una fonte d'ispirazione per me. Mi sento motivata, libera e mi connetto con il mio lato più creativo.

 

Parlaci del tuo processo creativo.

Musica ad alto volume ogni volta che posso, per farmi interiorizzare velocemente ciò che voglio proiettare. 

La musica mi ispira molto, mi mette in contatto con le mie emozioni.

I testi delle canzoni sono fonti d'ispirazione.

E, soprattutto, ho bisogno di connettermi con la natura per sentirmi più libera che in città, facilita il mio processo creativo.

Leggo molto, dalla poesia ai testi informativi, e da lì creo sempre la mia storia, legata al contesto del progetto. Mi piace che sia reale e allo stesso tempo un po' onirica.

Durante il processo creativo ho spesso bisogno di quei momenti di "estasi", come li chiamo io. Ballo disinibita, canto, mi lascio andare… e poi continuo con il progetto. Sono piccole dosi di refresh, ristoro, che mi concedo durante il processo.

 

Cosa puoi dirci dei tuoi prossimi progetti?

Mi emoziona molto un progetto a cui sto lavorando in questo momento come direttrice creativa e artistica. Ha a che fare con tutto ciò che riguarda il rispetto per gli animali e in futuro darà vita a un santuario.

Inoltre, sto creando insieme a un’amica un marchio di abbigliamento basato sulla sostenibilità, sul veganismo e sull'inclusione.

 

Un sogno che vorresti realizzare?

Co-dirigere ed essere a capo della direzione creativa di un documentario sul veganismo.

È qualcosa che mi ha sempre motivato molto: essere in grado di raccontare storie reali, storie che mi colpiscono davvero a livello emotivo. In campo artistico, questo linguaggio è lo strumento di espressione con cui riesco meglio ad esprimermi e con cui sento di poter trasmettere di più.

Poter mostrare una realtà da un'altra prospettiva e sperare di poter contribuire a un mondo migliore… Mi renderebbe molto felice realizzare questo sogno.

 

Come definiresti il tuo stile senza citare nessuno di quelli esistenti?

Forse onirico.

 

Qual è il miglior consiglio che ti è stato dato?

Segui la tua intuizione.

 

Sei cambiata da quando hai iniziato a creare?

Tantissimo. Secondo me, alla fine, siamo tutti esseri camaleontici che si adattano a ciò che ci muove dentro, viviamo fasi diverse e le nostre esigenze cambiano.

Quindici anni fa, in effetti, comunicavo attraverso la pittura, l’illustrazione e la moda. Ciò nonostante il mio obbiettivo, incentrato sugli animali, sulla natura e sull’empatia, è rimasto sempre lo stesso.

 

Un luogo con un valore personale che ti ispira.

Ce ne sono diversi e sono tutti vicino al mare. Soprattutto a Ibiza. Ho sentito il bisogno di tornarci ogni anno della mia vita da quando ci andai per la prima volta a 18 anni.

 

Che tipo di artista aspiri a diventare?

Vorrei lavorare a progetti in linea con i miei valori.

 

Come spiegheresti quello che fai ai più piccoli?

Direi... “Quando vai a un parco divertimenti e vedi tante giostre diverse, può succedere che ce ne sia una che catturi improvvisamente la tua attenzione e ti faccia sentire gioia, euforia, curiosità... La giostra è fatta in questo modo per incuriosirti, la sua musica vuole farti sorridere e desiderare di salirci sopra. Il mio lavoro funziona allo stesso modo. Tutto ciò che vedi e provi è fatto apposta, affinché quel colore ti faccia sentire allegria, quella luce ti attragga e così via”.

 

Qualcosa che pensi di fare in modo diverso dalla maggior parte delle persone.

Di diverso non saprei… Siamo tutti diversi, facciamo le cose a modo nostro ed è questo che ci rende unici.

Forse il fatto di affidarmi alla sostenibilità e al veganismo come fonti d'ispirazione permanente. 

 

Credi a qualcosa? Sei superstiziosa?

Credo nell’importanza di proiettare e visualizzare ciò che vogliamo.

 

Intervista: SVD
Foto: Laura Prim

 

 

SVD Voices: Nel mondo di Laura Prim