Gab Bois: Decontestualizzare la vita attraverso l'arte

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    Foto cortesia di Gab Bois

    Conosciuta per il suo immaginario non convenzionale e suggestivo, l'artista visiva Gab Bois, con sede a Montreal, sceglie la Classic Leather Legacy di Reebok come parte del progetto del marchio Write Your Legacy. Da togliere il fiato, o meglio, la necessità di fare scroll down. Così si può descrivere l'arte di Gab Bois. Il suo feed di Instagram è una mappa virtuale che porta gli spettatori in un viaggio attraverso la mente eccentrica della giovane artista, in un mondo di racconti brillanti che parlano di cultura pop, cibo, moda, tecnologia e altro ancora. 

     

    Dall'odontoiatria d'autore ai martini portatili, dai jeans fai da te ai telefoni cellulari "a conchiglia", gli “shell phones” (gioco di parole tra “cell”, cellulare, e “shell”, conchiglia, ndt): l'arte mentale di Gab è un'estensione di se stessa che presenta in modo giocoso oggetti quotidiani fuori dal loro contesto comune, in modi mai visti prima... E che forse non riuscirai più a togliere dalla mente.

     

    Abbiamo parlato con l'artista, creatrice di tre pezzi originali incentrati sull'ultima Classic Leather Legacy di Reebok, di arte, moda, cibo, dei suoi pezzi per Reebok e di come lei stessa vede il mondo.

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    Foto cortesia di Gab Bois

    Chi è Gab Bois? Tu e il tuo personaggio di Instagram siete la stessa persona?

    Per farla breve, ho 23 anni, sono nata a Montreal, Canada, dove risiedo attualmente, e la mia pratica creativa ruota principalmente intorno alla fotografia, all'installazione scultorea e al design.

    Ho scoperto di non avere un personaggio online come mi piacerebbe pensare, i miei follower non sanno molto di me. Poiché il mio lavoro sfuma il confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è, va bene mantenere un po' di mistero sulla persona che sta dietro a quel lavoro (ovvero io), altrimenti parte della magia potrebbe perdersi. 

     

    Qual è la chiave del tuo processo creativo? Segui un "protocollo" organizzato, o pensi che un certo grado di caos sia la migliore ispirazione?

    Disciplina e organizzazione. Non c'è molto spazio per il caos nel mio processo, a parte le sessioni di brainstorming, dove il caos è il benvenuto. Ero molto organizzata e attenta ai dettagli quando lavoravo sulle commissioni, e sono riuscita a traslare questa etica del lavoro e questa disciplina anche nel mio lavoro personale, creando un enorme impatto positivo sull'estetica generale delle mie opere e sull'efficienza nell'illustrare le idee. Direi che spendere del tempo da sola e una mentalità proattiva sono entrambi elementi chiave del mio processo.

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    Foto cortesia di Gab Bois

    Le tue opere d'arte si compongono di oggetti di uso quotidiano, decontestualizzati per dar loro nuovi usi, vite, storie e scopi. La tua mente ha sempre funzionato così? Sei alla constante ricerca di nuovi significati?

    Credo di sì. Forse non in senso letterale, ma sono sempre stata molto curiosa e creativa. Il cortile dei miei genitori era il parco giochi della mia infanzia e mi piaceva sperimentare e mettere insieme le cose. Alcuni dei miei progetti includevano la realizzazione di tappeti di petali di fiori, piste da corsa per lumache e alberghi per i gatti del quartiere. Si è sempre trattato di raccontare storie; crescendo le raccontavo a me stessa, ma con i social media posso condividerle con gli altri.

     

    Giocare con il cibo non viene visto di buon occhio, ma molte delle tue opere sono incentrate sul cibo... e lo portano a un livello completamente diverso! È qualcosa che facevi crescendo? Ti hanno incoraggiato a farlo?

    Il problema è che giocare con il cibo viene solitamente associato allo spreco, e può essere così, ma nella mia esperienza non lo è stato. Da bambina mi distraevo molto, e gli orari dei pasti non erano i miei preferiti, ricordo che mio padre (che è un pittore e scultore molto abile) mi tagliava il formaggio a forma di animale. Gli chiedevo un animale e dovevo finire quello che c'era nel mio piatto prima di poter mangiare del formaggio a forma di gatto, per esempio. Il fatto che mi venissero raccontate storie con il cibo che mangiavo lo rendeva sempre molto piacevole e mi incoraggiava a mangiare il cibo su cui ero schizzinosa. Mi è sempre stato insegnato a finire quello che c'è nel piatto e a non dare il cibo per scontato, penso che esista un modo per essere giocosi senza sprecare nulla. Un ottimo esempio è dire "ecco che arriva l'aeroplano" per dare da mangiare a un bambino.

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    Foto cortesia di Gab Bois
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    Foto cortesia di Gab Bois

    La moda è un altro tema ricorrente nel tuo lavoro. Le viene data una nuova vita al di fuori della sua normalità fatta di passerelle, di vendita al dettaglio, di street style o di annunci mirati, attraverso il cibo, l'ortodonzia, gli inalatori, i farmaci, i fiori... l'elenco continua. Reinterpretare i loghi, creare un prodotto da zero o aggiungervi nuovi elementi… Qual è l’aspetto che preferisci nella creazione di questi pezzi specifici?

    Proprio come il cibo, la moda segue tendenze specifiche, ed è qualcosa con cui amo giocare. Mi piace guardare le tendenze come una spettatrice prima di tutto, solo per poterle identificare. Mi piace che alcuni dei miei lavori si trovino all'intersezione tra cibo e moda, a volte mescolandosi, sovrapponendosi, seguendo ognuno il proprio insieme di tendenze. Amavo lavorare con i loghi e pensavo di averne abbastanza nell’ultimo anno o giù di lì, ma recentemente ho dovuto riprenderli per un progetto e me ne sono re-innamorata subito, e ultimamente adoro giocarci.


    Fai spesso da modella in tutti i tuoi lavori. Ti ci sei dovuta abituare, o ti sei sempre sentita a tuo agio a usare il tuo corpo come una tela per mostrare ed esprimere la tua arte?

    È sempre stata l'opzione più comoda quella di lavorare da sola, intanto perché sono sola la maggior parte del tempo, ma anche perché so esattamente come voglio che vadano le cose. Ci sono sempre dettagli di un'idea che si perdono quando si esprimono a parole. Lavorando da sola, faccio sì che il risultato sia il più vicino possibile a quello che avevo immaginato. Inoltre, una parte importante di questa scelta è il disagio e la fatica che possono generarsi durante il processo fotografico, cosa che non mi sentirei di imporre a nessuno se non a me stessa.

    Hai creato tre pezzi originali del Classic Leather Legacy di Reebok per il progetto Write Your Legacy. Ora, sappiamo che ami lasciare l'interpretazione agli occhi di chi guarda, ma se potessi dare a ciascun pezzo una parola per descriverlo, quale sarebbe?

    Dualità, personalità e luce. Le associazioni dovrà determinarle lo spettatore.

     

    E infine, ma non meno importante, quale sarà l'eredità, di Gab Bois?

    È troppo presto per dirlo.

    L'arte di Gab Bois è una vera e propria lezione che apre gli occhi e la mente alle infinite possibilità degli oggetti che ci circondano, mettendo in evidenza il talento unico di questa giovane artista e la sua capacità di trasformare l'ordinario in qualcosa di straordinario.

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    Foto cortesia di Gab Bois
    Gab Bois: Decontestualizzare la vita attraverso l'arte